Cosa aspettarsi quando si cambia di trattamento?

Da: Vik
Circa un anno fa
Con il progredire della malattia, ho seguito diversi trattamenti medici o protocolli alternativi.
Ogni volta ho attraversato fasi diverse e avrei voluto conoscerle prima, per evitare di prendere decisioni in modo troppo tempestivo!
Oggi condivido con te le 4 fasi che ho attraversato ogni volta che ho cominciato un nuovo trattamento o una nuova terapia:
Fase 1: speranza e impegno
La prima fase è sinonimo di speranza e impegno. Sono sentimenti fondamentali per fare il primo passo. Accettare un nuovo trattamento significa crederci, impegnarsi con regolarità e fare tutto il possibile perché funzioni. Per esempio, se mi impegno a seguire una terapia naturopatica di tre mesi, mi impegno finanziariamente ad acquistare gli integratori alimentari o gli alimenti appartenenti alla terapia in vigore. Allo stesso tempo, devo essere rigorosa ma anche flessibile nell'accettare i cambiamenti che potrebbero arrivare.
Insomma, faccio tutto quello che posso perché il trattamento abbia successo!
Fase 2: impegno e pazienza
La seconda fase è quella dello sforzo. Questa fase, in cui ancora non si vedono i risultati, è ingrata e mentalmente difficile. È fondamentale essere sostenuti dalle persone che ci amano e ricordare il motivo per cui facciamo tutti questi sforzi. Questa fase richiede pazienza.
Fare ricerche sul trattamento, leggere testimonianze positive di altri pazienti, ascoltare podcasts... Tutte queste azioni possono aiutare! Avere vicino persone che ci rincuorano, ci ascoltano o ci aiutano ci permette di avere pazienza, nell'attesa di vedere i primi risultati.
Fase 3: soddisfatti o rimborsati
La terza fase ha due facce. O vediamo i risultati e ci sentiamo soddisfatti, oppure non vediamo alcun miglioramento e mettiamo in dubbio il nostro percorso di cura. In questo secondo caso, dubitiamo anche del nostro impegno, e cominciamo a sentire un sentimento di delusione. Per affrontare questo problema alla fine dell'articolo ti darò alcuni consigli. Tieni presente che siamo tutti diversi, quindi a volte ci vuole un po' più di tempo per trovare il trattamento più adatto a noi.
Fase 4: lasciare andare o rinunciare
Anche la quarta fase varia in base ai risultati osservati. Può essere quel momento in cui ci si dice "ora sto meglio" e si allentano gli sforzi, ci si vuole premiare a tutti i costi, e ci si dimentica di essere regolari.
L'altra possibilità è che non ci si trovi più bene con il trattamento:
- Il protocollo sanitario è troppo pesante o restrittivo,
- Continuare a lungo termine non è più fattibile,
- L'impatto del trattamento sulla vita quotidiana è più difficile rispetto alla convivenza con alcuni sintomi della malattia.
Spesso, il dolore acuto ci porta ad accettare dei trattamenti piuttosto pesanti, ma dopo una diminuzione dei sintomi non siamo più sicuri di voler continuare.
Cosa fare, dunque, quando il dubbio si insinua?
Ecco i miei consigli
Condivido con te ciò che ho messo in atto ogni volta che sono passata per le fasi che ho descritto qui sopra.
- Circondati di persone che ti amano e condividi con loro le tue paure o i tuoi disagi;
- Non prendere alcuna decisione senza il parere del tuo medico;
- Chiedi a chi ti circonda di ricordarti perché hai iniziato questo percorso e quali erano gli obiettivi da raggiungere.
La malattia non è lineare, così come non lo è nemmeno il nostro livello di motivazione. Con un miglioramento della nostra salute, a volte possiamo valutare con il medico l'opportunità di adeguare il trattamento. Altre volte sono necessari perseveranza e coraggio.
È solo un momento in cui abbiamo bisogno di essere ri-motivati o è ora di cambiare la terapia?
È possibile registrare i sintomi della tua malattia nell'app di Vik per ricordarli e poterne discutere con il proprio medico.
Nel frattempo, sii paziente. 💕 Per ulteriori informazioni su come vivere meglio come paziente, scarica l'app di Vik che corrisponde alla tua malattia:
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