Cosa mi ha aiutato a uscire dall'erranza terapeutica

Da: Vik
10 mesi fa
Io e l'eczema abbiamo una storia che dura da sempre. Fin da quando avevo un mese, mi è stata fatta la diagnosi. Siamo cresciuti insieme. Fino all'età adulta, gli attacchi di dermatite atopica o "eczema" erano occasionali e il trattamento solitamente offerto dai medici funzionava bene. All'età di 24 anni la mia pelle è andata in tilt e non c'è stato verso di fermare questa crisi. In seguito ho vissuto un lungo periodo di erranza terapeutica.
A volte nessun trattamento medico sembra funzionare
Questo vagabondaggio è come un'indagine archeologica. Ho trascorso mesi a fare ricerche per capire il meccanismo del mio eczema e il funzionamento delle malattie infiammatorie, a scoprire soluzioni alternative e a cercare di dare un senso a ciò che stavo vivendo.
Ho quindi provato molte opzioni sperando in una guarigione miracolosa. Mi sono stancata di sperimentare, ancora e ancora. Spesso mi sono sbagliata, ho speso un sacco di soldi, e ho quasi rinunciato a trovare la soluzione. E cosi l'eczema è tornato di nuovo. Mi sono isolata, depressa e vergognata. Le soluzioni che funzionavano un tempo stavano diventando obsolete. Mi sentivo come se il mio viso coperto di eczema mostrasse al mondo quanto stavo male. Quando sentivo di qualcuno che aveva visto scomparire il proprio eczema grazie ad una cura o ad una dieta speciale, mi sentivo fallire, ancora e ancora.
I miei 5 consigli per superare l'erranza terapeutica
Tuttavia, se oggi condivido la mia esperienza, è per dirti di non perdere la speranza, perché dietro la malattia ci sono giorni migliori, periodi di tregua, una vita degna di essere vissuta.
Ancora oggi vivo giorni difficili, crisi fuori controllo. Tuttavia, ho trovato una serie di soluzioni che mi permettono di vivere "quasi" come tutti gli altri e soprattutto di recuperare la mia indipendenza. Credo che per me questa nuova fase sia cominciata quando sono uscita dall'erranza terapeutica, e ho cominciato a gestire meglio la mia malattia, e ad affrontare le crisi con una certa filosofia e con una certa distanza emotiva. Il percorso per vivere meglio con la malattia non è lineare. Oggi condivido con te ciò che mi ha aiutato a uscire dall'erranza terapeutica.
Consiglio #1: Parlare della malattia e uscire dall'isolamento
Condividere ciò che stavo vivendo con la mia famiglia e con i medici mi ha aiutato a capire quanto spazio ha occupato la malattia nella mia vita. Parlando con altri pazienti come me o con nuovi professionisti della salute, ho scoperto nuovi trattamenti e soluzioni che non avevo ancora provato. In particolare, ho trovato proprio la cura che mi ha permesso di tornare a lavorare a tempo pieno e di liberarmi gradualmente dall'ansia sociale.
Consiglio #2: Tenere traccia delle proprie abitudini per verificare i progressi compiuti
Prendendo appunti ho potuto osservare i cambiamenti e notare alcuni fattori che aggravavano l'eczema. Ad esempio dieta, emozioni, cambiamenti nell'ambiente intorno a me...
Se non sai da dove parti, è difficile vedere dove vuoi arrivare, e i piccoli progressi fatti durante il percorso.
Consiglio #3: Scegliere il trattamento con convinzione e impegno
A volte ho iniziato delle terapie senza crederci o senza seguire correttamente il protocollo sanitario. I risultati erano spesso contrastanti e mi facevano sentire un fallimento. È stato facendo scelte informate e consapevoli che mi sono sentita di nuovo capace di cambiare le cose.
Ci saranno giorni in cui non sarai motivato, ma la tua convinzione e il tuo impegno devono essere chiari e abbastanza forti da farti ricredere ogni giorno.
Consiglio #4: Coltivare la mentalità giusta per avere successo nel lungo termine
Lavorare sul mio stato d'animo e coltivare la gratitudine sono state azioni essenziali per la mia guarigione. Lo stato d'animo influisce sulle nostre emozioni e le emozioni influiscono sul nostro
corpo. Non sono io a decidere la mia malattia, ma sono io a decidere come reagire ad essa. Imparare questo mi ha fatto sentire un po' più libera.
Consiglio #5: Dare la priorità a ciò che ti piace fare
La risata è la mia migliore terapia. Per dimenticare il dolore, la paura, la tristezza, svolgo attività che mi mettono di buon umore: disegnare, creare, scrivere, fare giardinaggio, riordinare. Approfitto di ogni momento di tregua per provare nuove esperienze e ricordare a me stessa che la vita è bella. È facendo progetti che ritrovo la voglia di vivere e la volontà di guarire.
Vivere con una malattia cronica è un calvario. Può portare alla disperazione, al senso di fallimento e alla paura del futuro. In questo momento stai facendo del tuo meglio, quindi ricordati di essere il tuo sostenitore principale.
Se anche tu stai sperimentando l'erranza terapeutica, cambiando ripetutamente terapia senza risultati, voglio ricordarti che non sei solo. Hai il diritto di arrenderti, ma hai anche mille motivi per rialzarti. Perché forse la prossima soluzione sarà quella giusta per te, o forse ti avvicinerà a una nuova opzione.
Prossimamente condividerò 3 consigli su cosa fare quando un nuovo trattamento non funziona.
P.S. Erranza terapeutica = quel periodo di cura durante il quale non si trova un trattamento efficace.
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