Come la spiritualità può aiutare nei momenti più difficili della malattia
Da: Vik
3 mesi fa
Sono arrivato al reparto oncologico dell'ospedale universitario di Lille nel 2005. Mi sono subito chiesto come avrei potuto aiutare le persone a cui era stato appena diagnosticato un tumore. Avevo l'impressione che tutto quello che avevo imparato all'università non mi sarebbe servito. Poi ho capito che l'unico modo in cui potevo aiutare le persone in questo viaggio era renderle consapevoli che la mente è uno strumento favoloso da usare nei momenti difficili.
Spesso ci muoviamo attraverso le prove della nostra vita dimenticando quanto il nostro "io interiore" sia un profondo pozzo di risorse.
Questo è il mio modo di intendere la spiritualità. Quando ho iniziato a parlarne con i medici con cui lavoravo, molti erano riluttanti e spesso mi sentivo dire: "Sai che non ci è permesso convertire i pazienti alla religione in ospedale!".
Certamente! Infatti il mio approccio non aveva nulla a che fare con questo.
La spiritualità è un fenomeno molto più ampio della religione. È un contatto con il Mistero, è vero, ma piuttosto quello della nostra esistenza e dell'infinita ricchezza del nostro Universo interiore.
Questo "Regno interiore" apre le sue porte a ciascuno di noi, senza eccezioni, ed è costituito da tutte le nostre credenze e idee, che possono portarci soluzioni quando tutto ci sembra andare storto.
La condizione necessaria per accedervi è prima di tutto prendere coscienza della sua esistenza. Può sembrare troppo semplice, ma richiede un lavoro su se stessi: perché, come diceva il filosofo Henri Bergson, "non possiamo vedere apparire nella nostra vita ciò che non siamo pronti a credere".
Sono d'accordo con lui. E tu?
Giacomo Di falco, psico-oncologo presso l'Ospedale Universitario di Lille.
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